Dal Vangelo di Luca
24,13-15
“Ed ecco in quello stesso giorno due di loro erano in cammino per un villaggio distante circa sette miglia da Gerusalemme, di nome Emmaus, e conversavano di tutto quello che era accaduto. Mentre discorrevano e discutevano insieme, Gesù in persona si accostò e camminava con loro.”
Il nostro servizio al fianco di sacerdoti, altri religiosi e laici coinvolti nella cappellania ospedaliera del Carlo Poma di Mantova si può riassumere con le ultime parole riportate qui sopra: un accostarsi e un camminare insieme. Camminare con fede in un Regno, presente e operante anche tra le pieghe più oscure e faticose della vita.
La presenza silenziosa, l’ascolto e la vicinanza diventano annuncio di un Dio che non vuole spiegare la sofferenza ma riempirla della sua presenza, donando anche a questa realtà sanitaria un volto sempre più umano ed evangelico.
“Si può morire, restando vivi. Si muore in molti modi, in certi dolori senza nome, nella morte del prossimo, e soprattutto nella morte di chi si ama e nella solitudine prodotta dalla totale assenza di possibilità di comunicare, quando non possiamo raccontare a nessuno la nostra storia.”
Maria Zambrano